Gianluca Apicella collega di Magazine Pragma ha voluto dire la sua sulla finale tra PSG e Inter, con i francesi che hanno dominato in lungo ed in largo la partita.
Di seguito il suo pensiero:
” E’ stato un qualcosa di veramente paradossale. Umiliante è il termine più utilizzato. Io dico irrispettoso per i milioni di tifosi Interisti sparsi in giro per il mondo. Con queste parole inizia il pensiero del Giornalista Gianluca Apicella.
” La Finale di Champions League non è stata altro che la fotografia di un 2025 nerazzurro veramente molto rivedibile. Si è vinto contro l’Atalanta in maniera netta e meritata, si è giocato con orgoglio contro il Bayern Monaco e si è vinto con cuore e fortuna contro il Barcellona. Poi il nulla più assoluto. Si è sofferto praticamente contro tutti in campionato e non appena l’Inter ha affrontato una squadra di prima fascia è caduta giù dalla torre. Il pareggio contro il Napoli, le sconfitte contro Roma, Juventus e Bologna, il pareggio contro la Lazio non sono assolutamente figlie del caso ma frutto di una condizione psicofisica veramente disastrosa.”
Di chi è la colpa?
” Oramai è noto che i soliti nomi non sono da Inter. Taremi, Correa, Bisseck ed Asllani ma io non voglio buttare la croce su di loro. Hanno deluso i vari Mkhitaryan, Hakan Calhanoglu, DiMarco, Barella insomma i senatori ma anche gli stessi Lautaro e Thuram non sono intoccabili anche perché stiamo parlando di ottimi calciatori ma non di campioni come piace pensare o raccontare da qualcuno. Mi dispiace che l’uomo che ti ha portato a Monaco di Baviera,forse il calciatore più in forma non abbia giocato nella finale di Champions League, sto ovviamente parlando di Davide Frattesi.”
Su Simone Inzaghi?
” Andava esonerato dopo la sconfitta in Supercoppa. Quando lo dissi nel post gara qualcuno mi prese per pazzo, adesso in molti mi danno ragione. Ha perso completamente la bussola e non è un caso che i problemi dell’ Inter siano iniziati proprio da quella finale. A prescindere da tutto iniziare un nuovo campionato con Simone Inzaghi sarebbe un film già visto, un Cuper 2.0 per intenderci. “
Conclusione sulla società?
” Oramai sono anni che non vedo più passione verso i colori nerazzurri ma soltanto business ma questo è il calcio moderno. Dopo questa stagione con un mercato al risparmio servono investimenti importanti e colpi di prospettiva e soprattutto qualcuno mi dovrebbe spiegare perché nonostante la Primavera dell’ Inter sia un team forte non vendiamo mai qualche giovane in prima squadra e parte integrante del progetto. Anche i dirigenti sono in discussione in questo disastro. Da Ausilio a Marotta. Servono nuove facce e nuove idee anche qui.”